Eserciti in campo

Thursday, December 11, 2008

Racconti intorno al focolare (1)

Stee, lo sguardo spento e perso nel vuoto, sorseggiava la sua idromiele affianco al focolare della della Sala Comune della sala d'armi della Timberline Arms in Ironforge. I riflessi delle fiamme giocavano con i paramenti dorati che lo rivestivano, segno di un passato glorioso. Le rughe sul volto, la barba non più rossastra, il bastone rinforzato affianco alla sua sedia parlavano di una vecchiaia arrivata e non attesa.
I giovani nani, ancora senza barba e solo con folti baffi, sedevano intorno al Maestro d'Armi per apprendere le tecniche di utilizzo delle asce a due mani, tipica arma nanica e prediletta dai paladini specializzati nella Retribuzione. La lezione era quasi finita.
Stee bevve un altro sorso della sua idromiele e si poggio' allo schienale della sedia che cigolò. Maestro Brumestar si fece triste in volto all'idea che un simile eroe dell'Alleanza fosse solo e dimenticato, e decise che era il caso di ripianare un poco la situazione. "Giovani aspiranti guerrieri, venite, oggi la lezione finisce qui, ma in compenso chiederemo all'Esploratore Steejans di narrarci di quella volta che salvò la vita al Re".
I giovani non se lo fecero ripetere due volte e in un men che non si dica erano tutti intorno a Stee implorandolo in reverente silenzio di cominciare a narrare.
Il vecchio nano, accortosi solo allora della presenza dei discepoli intorno a lui, smise di fissare il calice che aveva sorseggiato con occhi vuoti e si guardò intorno. "Cosa desiderate da un vecchio paladino, o giovani imberbi?" e fece per tornare a bere, ma Brumestar intervenne, ponendogli una mano sulla spalla "Son qui per te, per una delle tue storie". Al che i giovani, perso il timore del vecchio, cominciarono a richiedere uno sopra l'altro la narrazione della storia della volta che aveva salvato la vita al Re.
"Detta così pare che solo le mie armi si siano frapposte fra la vita del Re e le lame dell'Horda" disse Stee malcelando un sorriso, che però tocco appena gli occhi " mentre quel giorno eravamo in 60 a difendere il nostro amato Sovrano".
"Ricordo ancora quella serata invernale.Un cielo pallido copriva le nostre belle montagne e la Forgia risuonava dell'operoso lavoro dei nostri fratelli fabbri. Io ero andato a fare un salto in città per sistemare alcuni miei affari, ma non mi trattenevo mai tanto, anche perchè ero comandato al Nord per combattere le legioni dei Non Morti. D'improvviso il corno dell'allarme e un concitato schiamazzo dal portone principale. "HORDA!" - gridò, allargando le braccia e facendo arretrare dalla sorpresa i giovani nani che si erano sporti per ascoltare - "d'improvviso la calma che aveva regnato per la città venne meno. Le Guardie correvano a intercettare gli invasori, mentre altri veterani di tutti i fronti dell'Alleanza si andavano radunando. D'improvviso una voce... il Re, attaccano il Re. Balzai subito in sella a Biancomanto, il mio fedele Ariete da Battaglia e corsi per le strade della città, colpendo quando potevo un aggressore, ma non fermandomi alle scaramuccie intermedie, ma puntando alla sala reale.
Arrivato che fui vidi un muro di scudi tenue e malmesso che ancora difendeva l'accesso alla Sala del Trono. Diedi di sprone e piombai alle spalle degli aggressori, la lama sguainata che ricamava solchi vermigli nelle carni degli odiati avversari. Poi fu solo battaglia e colpi e sangue e dolore. Durò forse cinque minuti quella prima schermaglia, ma mi parvero ore.
Lo scudo pesava nella sinitra, mentre la lama era insanguinata fino all'elsa e il braccio che la reggeva era intorpidito.
Il nemico era arretrato un poco, per riformare le linee. Mi unii ai difensori, aggiungendo il mio scudo agli altri a far barriera. Il Re ci ordinò di ripiegare verso il trono, dove le scale ci avrebbero dato un vantaggio difensivo. Gli scudi si serrarono nuovamente, formando un lungo muro d'acciaio. L'Horda rinnovò l'assalto, Guerrieri e Paladini in testa, mentre energie magiche colpivano le nostre armature e abbattevano fratelli.
Il sangue scorse a fiumi. La mia ascia si sollevò e si abbassò molte volte, senza requie. Lo scudo parò molti colpi. Ma mentre i rinforzi arrivavano da dietro e si vedeva che lo slancio dei nostri nemici andava scemando il nostro fronte si piegava pericolosamente all'indietro, sempre più sottile. All'improvviso un enorme guerriero Tauren avanzò roteando una scure bipenne. La linea tenne per uno, due colpi, poi si infransero gli scudi e caddero anche i valorosi che li sostenevano. Nel varco si riversarono altri nemici e puntarono al Re. Fu allora che incontrai la morte... o almeno mi parve. Mi scagliai verso di loro, deciso a fermarli. Ne abbattei uno, ma gli altri mi colpirono in due punti diversi. Un dolore lancinante e caddi a terra. Ricordo ancora l'urlo del Re che chiamava a raccolta le forze naniche. Poi vuoto..."
La testa di Stee si chinò sul lato. Stancamente il nano aggiunse "i chierici fecero un gran lavoro..." poi si addormentò...

Friday, November 21, 2008

...ma una partita?

Ma allora cosa ne dite di qualche partita sporadica, così, solo per togliere le incrostazioni dalle miniature?
Eppoi dopo il mio rientro, non vedo l'ora di provare questi nuovi Efli Oscuri.
Eddai, fatevi sentire.

Ciao, Simone.

Wednesday, November 19, 2008

Il Team Alpha conquista la sua fetta di gloria

In una uggiosa mattinata di Novembre, i nostri hanno conseguito un ottimo risultato sul campo di Morlupo, riuscendo anche a strappare la bandiera alla squadra avversaria senza riportare troppe perdite. Il cielo ringrazia per la buona prestazione e decide di non far piovere.

Friday, November 07, 2008

Steejans

Si presenta a tutti nella sua beltade...

Thursday, November 06, 2008

Ma il torneo di Warhammer???

Che fine ha fatto il torneo di Warhammer? Gli Orchi e gli Oscuri quando ultimano la loro partita decisiva? Quando iniziamo il nuovo? Daje che la polvere sta aggredendo le mie miniature...

Logo Team Alpha

Seconda uscita Soft air

Nasce il Team Alpha. Gimme actions... actions not words

Wednesday, August 06, 2008

orki impero

Mancò la sorte non l'audacia...


(Il campo di battaglia)

(lo stendardiere da battaglia e lo sciamano all'interno dell'unità orchesca)
(il generale imperiale dispone le sue truppe)

E' finita in pareggio lo scontro al vertice del torneo della casa del sorcio, un pareggio inaspettato per quanto visto nell'arco della prima parte della battaglia in quanto gli orchi stavano letteralmente massacrando gli umani fino a quando una maledetta animosità ha permesso al carro del generale imperiale di caricare sul fianco i cavalcacinghiali del generale orchesco, e dopo svariati turni di corpo a corpo è riuscito a debellarlo.
L'impero si è dimostrato ostico nella fase magica, con numerosissime preghiere da lanciare spesso non contrastabili, e ha nel generale su carro una ottima scelta da mandare nelle sfide(vi consiglio di non sfidarlo con validi eroi) le altre truppe si sono rivelate un pò fragili (i cavalcacinghiali distruggono la cavalleria nemica)

e il carro a vapore per la seconda partita consecutiva non ha fatto un passo, forse abbiamo capito come neutralizzarlo?
Per gli orchi solite conferme dai cavalcacinghiali e dalla fanteria, i selvaggi sono rimasti praticamente inutilizzati, devono puntare diretti verso il loro avversario, i fanatici son risultati ancora poco utili ai fini della battaglia ma sono sempre un ottimo deterrente, mentre una volta tanto la magia orchesca è stata un disastro.
3 incantesimi falliti in 3 turni sono stati deleteri.. (gli orchi cercano di dare una mano al capoguerra su cinghiale)
Cmq complimenti a vincio per il roster tirato su,finalmente mi è sembrato equilibrato, anche se forse un pò scarsino in difesa nella fase magica, meno per la scarsissima sportività dimostrata(tenere nascosta la magia del recupero ferite in una partita a roster aperto quando ho chiesto che magie rimanevano è proprio pessimo!)

Classifica:
Orchi (5) (2) 117
Impero (5) (2) 76
Bretonnia (5)(2) 54
Nani ( 5) (1) 53
Oscuri(5) 47
Caos (5) (1) 33

Tuesday, July 29, 2008

Il nostro artista...



Pubblichiamo con piacere le elugubrazioni grafico-metaforiche che l'artista Vincio ha elaborato durante l'ultima partita...
La tavola a vignette esemplifica il colpo di trabucco di Pie sul povero drago di Lucone...


Wednesday, July 23, 2008

nani-oscuri

Pareggiotto... per niente annunciato!


Finalmente recuperiamo la partita tanto attesa del girone di andata. E che divertimento!

Arriva Mauro, puntualissimo, alle 21.00. Per una volta, col roster praticamente pronto da un paio di mesi, gli elfi oscuri sono disposti tutti già sul tavolo. Evento. E sul tavolo, già allargato con la famosa extension, trovano già posto i dadi, le sagome, la scenografia. Mauro, incredulo, nota subito anche un’altra cosuccia: i druchi scendono in campo con generale su drago nero, soggiogatore su manticora e idra da guerra sputa-fuoco. Contemporaneamente! E cavalieri su naggaronte, e tre unità di cavalieri ombra, e arpie, e ombre. E le immancabili baliste mietitrici a completare l’esercito. Insomma un esercito che vola o comunque risulterà essere assai veloce.

Pareggiotto... per niente annunciato!


Per la cronaca è stato un BEL pareggio, sofferto, pendente prima da una parte poi dall’altra, con tanti corpo a corpo avvincenti e divertenti e con una quantità esagerata di sangue gettato sul tavolo [circa 1600 PV a testa... - n.d.r.].


Mi limito alla pagella dei miei pezzi [idea chiaramente rubata da www.kipstasolokipstakipstaebasta.blogspot.com - n.d.r.]:

- Generale su drago: un must, letale, leggenda. Col cavaliere ben equipaggiato è una forza; carino l’amulato del sangue... riflettente le ferite salvate e senza possibilità di TA o TS.

- Manticora: da rivedere. Vola e causa pure lei terrore ma tra la “legge del sei” e la “legge del cinque” c’è una bella differenza e il soggiocatore non è equipaggiabile in maniere conveniente...

- Idra: non vola e i soffi a Fo3 contro i nani servono a poco poco. Quando colpisce però fa abbastanza male.

- Nagga: ormai li conosco... Senza un eroe nell’unità, possibilmente un alfiere con lo stendardo magico degli attacchi dell’idra, se non sfondano subito nel primo turno diventano carne da macello. Qui la regola deve diventare quella del “cinque più uno”...

- Baliste mietitrici: totali, non c’è esercito col quale non servano.

- Cavalieri ombra: ottimi, sempre. Con lancia o con balestrino a ripetizione valgono sicuramente i punti spesi.

- Arpie: ottime, coi loro due attacchi, la paura causata, la regola schermagliatrici, il volo.

- Ombre: non credo potessi usarle peggio... Da rivedere.

Orchi (5) (1) 107
Impero (5) (1) 66
Bretonnia (5)(2) 54
Nani ( 5) (1) 53
Oscuri(5) 47
Caos (5) (1) 33


Monday, July 14, 2008

Bretonnia batte Chaos 20 - 0

Con un massacro memore di altri tempi, il Bretoniano piega una lista aggressiva del caos ai più umili consigli, grazie anche ad un clamoroso centro con il trabucco al primo turno di battaglia.

Orchi (5) (1) 107
Impero (5) (1) 66
Bretonnia (5)(2) 54
Nani ( 4)*(1) 43
Oscuri(4)* 37
Caos (5) (1) 33

Thursday, June 12, 2008

Il ritorno comincia anche se l'andata ancora langue

Nani e Impero si sono scontrati questo martedì in un conflitto epico e pieno di colpi di scena. Uno schieramento nanico azzardato ha compromesso alla fine la partita del nano, che comunque è riuscito ad annullare le contromosse imperiali in maniera da limitare i danni. Molte gocce di sudore son state spese.
Il risultato è stato 13 a 7 per l'Impero.

Orchi 97 (5)
Impero 66 (6)
Nani 43 (5)*
Oscuri 37 (4)*
Caos 33 (5)
Bretonnia 24 (5)

* devono ancora giocare partite del girone di andata

Un must da non perdere!

Friday, May 23, 2008

Wow addicted


Mentre il sole tramonta sulla costa del Wetland, io e il mio amico Jordison (dalla Grecia) guardiamo il mare da un promontorio, mentre cerchiamo dei dannati coccodrilli giganti.
Son cose belle...

Monday, May 19, 2008

Orki Chaos






Vento impetuoso che fende l’aria resa tersa da un sole infuocato, respiri sempre più affannati e stanchi, pelle lacerata dalle più disparati ferite, sangue che scorre copioso sulla pianura inospitale, lamenti che lentamente svaniscono e grida di vittoria che si alzano al cielo;
In disparte Zkuartateski smonta di sella dalla fedel Viverna Jenia, e si appoggia spossato ad un albero, un sorriso si forma sul viso sanguinante, il corpo martoriato dalle ferite sta cedendo ma la consapevolezza di aver ucciso uno dei più temibili eroi della terra di mezzo e di essere ancora vivo per poterlo raccontare lo pervade di energia ;
con un ultimo disumano urlo Zkuartateski sancisce la sua vittoria, e i pelleverde sopravvissuti rispondono entusiasti al grido di battaglia.
Zkuartateski ripensava con orrore a quando aveva deciso di abbandonare il lato destro del campo di battaglia, sacrificando così le macchine da guerra alle caotiche furie, per fronteggiare personalmente il generale avversario, in un epica sfida che pregustava da giorni, ma che si sarebbe potuta rilevare nefasta.
Skuartatezki aveva predisposto il tutto per poter caricare supportato dal gigante il plotone guidato da Skrausos,il condottiero delle legioni del caos, e aveva lasciato al suo luogotente Zneroz il compito di eliminare il famigerato stendardiere degli dei .
Tutto sembrava dar ragione al generale dei Pelleverde, l’attacco combinato Gigante-Viverna aveva mietuto decine di vittime, ma tutto sembrò mutare quando ci fu la reazione furente di Zkrausus che in un vortice inarrestabile di attacchi fece letteralmente a pezzi uno stupito (o stupido?)gigante,e quando soprattutto l’attacco di Zneroz non aveva raggiunto l’obiettivo di eliminare l’alfiere delllo stendardo da battaglia, che sebben ferito,sventolando con vigore il vessillo da battaglia riuscì a galvanizzare i guerrieri caotici.
Zkrausos facendosi largo tra le file dei suoi giunse a contatto del capoguerra orco su viverna e lo sfidò a singolar tenzone; potenti fendenti partirono dalle poderose braccia del condottiero del caos, ma qualche forza arcana sembrava salvare da colpi certi Zkuartatezki, il contrattacco dell’orco nonostante la somma ferocia non fece effetto alcuno, e anche gli attacchi della viverna neanche sfiorarono il generale del caos,l’abilità combattiva e la velocità con cui il prescelto del caos parava e rispondeva fulmineo ai colpi inferti iniziava a far venire pensieri di sconfitta al generale orchesco, quando poi con la coda dell’occhio, vide i cavalcacinghiali e il carro messi in fuga dai cavalieri del caos, e le furie distruggere una ad una le macchine da guerra, comprese che la vittoria o la sconfitta sarebbe dipesa quasi totalmente dall’esito di quella sfida.
Con maggior vigore sferrò i colpi, ma quel rinnovato vigore gli fece scoprire per un attimo il fianco e subito Zkrausos ne approfittò per ferirlo alla spalla sinistra, un secondo dopo approfittando dello stordimento dell’orco fece partire un fendente che tranciò di netto l’orecchio destro del pelleverde;
reso furioso da queste due ferite Skuartatezki, con le poche forze rimaste, sferrò un colpo potentissimo che il condottiero del caos riuscì a deviare solo in parte, la lama dell’orco aveva perforato la pesante corazza e si conficcò nel fianco sinistro.
“tutto qui quello che sai fare?”
Disse sorridendo Skrausos, prese la spada conficcata nel fianco e la estrasse con fare deciso, guardo con disprezzo l’orco sanguinante davanti a se ormai allo stremo delle forze e sorretto solamente dalla viverna. Fece per levare la sua pesante spada sull’avversario ma non riuscì a sollevarla, guardò negli occhi Zkuartateski che iniziò a sogghignare maleficamente e disse:
“Zalutami tanto i tuoi Dei, li ztai per raggiungere…”


un esterrefatto Zkrausos stramazzò al suolo, nel medesimo istante, come per un disegno supremo Zneroz annientò l’alfiere dello stendardo degli dei, il plotone degli orchi distrusse i predoni e si avventò sui guerrieri, che senza più guida del loro generale capitolarono nettamente.
Gli orchi sopravvissuti si resero conto di aver sbaragliato il loro nemico, la terribile orda del caos è stata annientata, la waagh non si è spenta neanche stavolta, sta travolgendo tutto il mondo occidentale e l’eco di questa vittoria porterà nuovi seguaci a seguirne le gesta.Chi riuscirà a fermarla?






Risultato orchi-caos 17-3






Classifica(comprensiva di caos-impero di cui manca il report..dai vincio!!!):






Orchi 97 (5)



Impero 53 (5)



Oscuri 37 (4)



Nani 36 (4)



Caos 33 (5)



Bretonnia 24 (5)

Wednesday, May 07, 2008

Direttamente dal passato...



Il cartoon di Battletech. Un grande gioco, ora ingiustamente ridotto a poco più che Amarcord o PC game... : (

Il sondaggio si è chiuso

Me gustano entrambe. Avanti con la grinta 5 (38%)

La prima mi piace, la seconda meno 0 (0%)

La prima mi fa schifo. Sono solo per la due 1 (7%)

Mhmm parliamone... che magari ci capiamo 2 (15%)

Ma che hai bevuto? 5 (38%)

Il sondaggio relativo alle proposte elencate nel post del 18 aprile è terminato con un ex equo tra la goliardica idea che io abbia bevuto prima di scrivere il post e la realistica volontà di portare avanti la arte hobbistica del wargame. Ma se il sondaggio dimostra grossa apertura o totale chiusura, le voci del popolo sono tutte per un tirare i remi in barca.

E' dunque con profondo rammarico, e solo in assenza di adeguati spazi di stoccaggio, che chiudo qui la serie di proposte volte a svecchiare gli strumenti di gioco. Continuiamo a combattere con le solite due collinette, i soliti due boschetti e le tre casette che abbiamo. La combinazione variabile di questi elementi scenici darà un che di eccitante e nuovo alle nostre future partite...

Che amarezza...

Monday, May 05, 2008

OSCURI vs BRETONNIA: 20 - 0

ANTEFATTO

Martedì 29 Aprile 2008. Ore 16.30 circa. Leggo una mail di Stefano che, tra una cosa e l’altra, conoscendomi (...), mi chiede se ho bisogno di una mano col roster. Era da giorni che preparavo i druchii che avrebbero affrontato le cavallerie di Pie, riguardando le regole, controllando il ventaglio di veleni e oggetti a disposizione. studiando per la prima volta calderone e streghe, riguardando i roster scorsi per verificarne gli errori e migliorarli, quindi la risposta non poteva che essere una. Quale? Chiamo subito Stefo e gli chiedo una mano col roster... [risate] In verità non faccio altro che elencargli tutte le considerazioni che avevo già maturato, pregandolo di confezionarmi due eserciti (dettati punto per punto, unità per unità, o quasi): uno con il generale su drago nero, uno col generale su naggaronte. In cuor mio avevo già scelto ancor prima di dettare [il drago, ovviamente]. Rimaneva solo da capire se fosse stato possibile arruolare anche arpie (a causa dei costi non proprio contenuti delle varie unità) ma la presenza del generale su volante e di una unità di veloci dark riders mi lasciava comunque una certa serenità per affrontare il trabucco in velocità. I druchii erano pronti [quasi... la stampa del roster avverrà alle 21.20 circa]. Solo due le mie preoccupazioni: l’eventuale strapotere magico dell’avversario (puntualmente verificatosi: 8 dadi potere lui, con la gran sacerdotessa e la damigella, e 4 io, con una sola incantatrice del II livello) e l’eventuale tiro imprevisto di improbabili arcieri (di nuovo tenuti a casa a riposare...).

Ore 21.45 circa. Arrivato Mauro, messo lo scooter in garage, chiuso lo stesso a doppia mandata e stampato anche il wurst... il roster di Pie, tutto è pronto per cominciare.

BATTLE REPORT

[tradotto dall’antica lingua dei fieri druchii].
“Signore, il nemico ancora non carica. I cavalieri di Bretonnia sembrano rimanere sulle loro posizioni...” [tradotto dall’antica lingua dei fieri druchii].“Stanno pregando. Invocano l’inutile benedizione della loro dama. Stolti! Credono basti così poco a salvare le loro vite senza senso. Paladini del bene e di una fede che calpesteremo senza pietà. Ormai saranno prossimi a muovere... I guerrieri impugnino le baliste a ripetizione, si approntino anche i serventi delle baliste mietitrici! Ordine e disciplina. Non un solo dardo dovrà essere lanciato prima del segnale di tiro convenuto!”.
Detto questo, Arkaejd il Temibile, Secondo Inquisitore di Naggaroth, tira a sè le redini del suo drago nero, guadagnando in un attimo il fianco sinistro dello schieramento dei druchii. Dall’alto può scorgere i suoi guerrieri, ordinati e pronti, mentre seguono gli ordini impartiti dagli eroi che più volte li hanno guidati in battaglia. Due balzi del suo scuro volante e sorvola, dalla destra alla sinistra del suo esercito, balestrieri ormai quasi pronti al tiro, una balista mietitrice con i serventi intenti a caricare le prime punte, la sua guardia nera, i cavalieri su naggaronte di Lodar Atrejus, tra i quali spiccano alti i glifi inconfondibili dello stendardo dell’idra e di quello della carica, una seconda balista mietitrice e una seconda unità di balestrieri affiancata alla cavalleria leggera, pronta al galoppo, coi cavalieri armati di lancia.
Prima ancora che i cavalli di Bretonnia vengano lanciati al galoppo, Arkaejd e il suo fedele drago sono già in prossimità del trabucco nemico, ben prima che la macchina di morte abbia fatto un solo lancio. Il cuore centrale delle truppe degli oscuri meglio si posiziona per la battaglia mentre le schiere di balestrieri e le macchine mietono coi primi tiri numerose vittime tra i cavalieri avversari. I templari, in particolare, vengono ridotti a virtuale impotenza. Poi, durante la manovra di avvicinamento, un lampo accecante e un fragoroso boato attirano tutta l’attenzione dei due eserciti. Nel tentativo di lanciare un incantesimo, la gran sacerdotessa fallisce nella maniera peggiore provocandosi una brutta ferita al ventre e portando alla tomba alcuni dei cavalieri che la circondavano nel tentativo di proteggerla. Per il resto, solo altre piccole scosse elettrizzano l’aria densa della piana, senza peraltro alcun effetto apparente.
Finalmente, proprro quando i cavalieri della dama sono in procinto di caricare, sono Arkaejd e Lodar a dare il segnale convenuto per il contrattacco! I druchii si lanciano all’unisono contro gli avversari, protetti dal tiro amico delle balestre. Arkaejd si sbarazza in un attimo dei serventi del trabucco mentre gli ultimi templari e i cavalieri su pegaso vengono falcidiati fino all’ultimo, senza pietà, dai dardi degli oscuri. Arkaejd si avventa così sull’altra unità di cavalieri, annientandola. Il fianco destro di Bretonnia è caduto completamente!
Più a Est, Lodar lancia i naggaronti alla carica, apparentemente disperata, dei cavalieri che proteggono la gran sacerdotessa, vale a dire il nerbo dell’esercito avversario. Ci sono ancora parecchie decine di metri da percorrere ma la forza dello stendardo magico dell’unità sospinge i sauri in maniera innaturale verso il nemico. senza dare ai Bretonniani il tempo di organizzarsi! Non solo! Gli attacchi dei druchii, che beneficiano dell’influsso maligno offerto dallo stendardo dell’idra, si moltiplicano, perfino i naggaronti sembrano mossi da rabbia innaturale e l’unità di Bretonnia non può far altro che soccombere. La gran sacerdotessa (protagonista nel frattempo di un secondo incantesimo fallito), nel disperato tentativo di fuggire, viene raggiunta e sbranata, letteralmente, dai famelici naggaronti. Ancora piu a Est la guardia nera, dopo aver messo in fuga gli erranti guidati da Leopold il Buono, subisce la carica dei cavalieri guidati dall’alfiere con lo stendardo da battaglia. La formazione a lancia si dimostra terribile, i druchii subiscono molte perdite ma, disciplinati e determinati, mantengono la posizione con incredibile coraggio. Nel tentativo di contrattaccare continuano a subire. Anche l’arrivo della vicina unità di guerrieri non sembra spostare l’equilibrio del corpo a corpo. Ma proprio quando solo pochi druchii in corazza pesante brandiscono ancora le pesanti alabarde, sopraggiunge lo stesso Arkaejd che abbatte in sfida, l’uno dopo l’altro, il campione avversario e l’alfiere con in pugno lo stendardo da battaglia. Per i loro compagni arriva puntuale la morte.
Arkaejd ha vinto. Nessun nemico è ancora in piedi sulla piana. E un’altra vittoria porta onore e gloria a Naggaroth.

EPILOGO

Comincio ad appassionarmi ai druchii. Non saranno molto flessibili ma, rispetto all’inizio, li gestisco un minimo meglio!

Considerazioni sugli oscuri.

Le baliste mietitrici, anche e soprattutto contro Bretonnia (TA 2+, TS 5+), si dimostrano fantastiche, potendo pure scegliere all’occorrenza il tiro multiplo o il singolo dardo a Fo 6. E in più sono schierabili a coppia come singola scelta rara!
I guerrieri si confermano ottimi al tiro. Fo 3, vero, ma AB 4 e tiro multiplo.
I naggaronti: una piccola unità da cinque “condita bene” e con un eroe (anch’esso ben attrezzato) rappresenta una forza mobile sul campo letale e sicura, paragonabile ai cavalieri del caos.
Ottima anche la guardia nera. Se usata bene, a tenere impegnate le unità avversarie più temibili mentre chi conta sopraggiunge a “finire il lavoro”, si rivela indispensabile!
Su magia oscura e dark riders non mi pronuncio perchè ancora usati poco.
Ho tenuto per ultimo il mio generale, non a caso... Il despota su drago nero è una vera forza della natura. Costa molto ma (lasciando fuori i vari personaggi speciali) non ha molti grand’eroi equiparabili in tutto il mondo di Warhammer.

Considerazioni sulla partita

A cominciare dal roster, credo sia stato fatto tutto bene, con la fortuna che, seppure dalla mia parte non si è fatta notare più di tanto, neanche è stata malevola.
Al buon Pie invece, a parte due incantesimi inarrestabili, la serata ha regalato due incantesimi falliti e una miriade di tiri disciplina falliti. Quasi tutto quello che poteva scappare è scappato. Quasi tutto quello che poteva uscire dal tavolo è uscito.
Comunque, a inizio quarto turno, con i corpo a corpo ancora da sbrigare e i miei naggaronti caricati sul retro, la partita, nonostante le perdite copiose di Pie, era ancora in bilico.
Ora sotto a chi tocca, speranzoso in un buon girone di ritorno... e forza caos contro i pelleverde ;-)

Classifica:
Orchi 80 (4)
Impero 40 (4)
Oscuri 37 (4)
Nani 36 (4)
Bretonnia 24 (5)
Caos 23 (3)

Wednesday, April 23, 2008

Nani - Impero si perde nel pareggio

La giusta furia di Sigmar si era placata da tempo. Hector Lissenar guardava il leggio aperto sul suo tavolino da campo, ma non riusciva a scorgere che immagini sbiadite dei santi versetti dei Salmi Sigmariti, impossibilitato a mettere a fuoco quanto aveva davanti in quanto perso nell'analisi dello scontro avvenuto quella mattina al limitare del casolare diroccato.
Improvvisamente l'occhio si fa vitreo, mentre con la mente si ritrova nuovamente alla testa dei confratelli guerrieri dell'Ordine Combattente.
"Carica fratelli! Spazziamo via la loro artiglieria e portiamo sconvolgimento nelle loro retrovie. Carica per Sigmar! Non abbiate pietà per gli empi!" si udì urlare ai suoi confratelli, mentre dava di sprone alla sua cavalcatura bardata, la mente piena dell'Ira di Sigmar. La tromba aveva subito amplificato l'ordine ai confratelli, e la carica era cominciata, vessillo al vento. Alla terribile vista dell'ordine guerriero che avanzava verso di loro i serventi delle macchine erano scappati, troppo inebetiti dalla paura per tentare di resistere sulla barricata eretta poco prima dall'ingegnere nano che ora sostava presso la catapulta più indietro. "ALT! - aveva urlato Hector, la voce amplificata dal potere di Sigmar che gli scorreva nelle vene - Ricompattarsi. Son fuori dalla nostra portata. Serrate le fila. Il nemico si prepara a venire avanti!"
Pochi secondi e la massa urlante di nani ubriachi era piombata sulle fila imperiali, facendo scempio dei suoi confratelli, aiutati in questo dalla possente arma runica nelle mani di quello che sembrava essere il condottiero avversario. "Per Sigmar, avrò la tua vita!!!". Pazzo di odio, Hector aveva dato di sprone, facendosi largo tra i nemici, per essere fermato da un nano corpulento e coperto da un'armatura finemente cisellata. "Cedi il passo nano, non è con te che debbo scontrarmi, cedi il passo o muori!". "Parla di meno e combatti, cane imperiale!" Aveva urlato in risposta il guerriero, partendo all'assalto. Poche battute e lo scontro finì, il nano a terra, il volto contorto in una smorfia eterna di dolore. Ma la sua morte aveva rallentato il passo di Hector, e ciò era stato pagato con il sangue dei suoi confratelli che andavano ad ammucchiarsi davanti ai piedi dell'odiato nano che avanzava portato su scudo. "TU! - esclamò schiumando di rabbia Hector - TU NON PASSERAI!" e con un colpo di tacco aveva spronato nuovamente il cavallo ad avanzare, ingaggiando il nemico in corpo a corpo. Lo specchio magico che Hector aveva al collo prese vita ed in poco tempo divenne la copia speculare delle abilità guerriere del suo avversario, che assunse le sue. Lo scontro divenne subito feroce, con fendenti ed energie magiche che scaturivano da ogni colpo andato a segno e parato dall'una e dall'altra parte dai paramenti magicamente iscritti che ciascun contendente aveva con se.
Il rumore dei cannoni che ruggivano di sottofondo, il clangore delle armi ed i gemiti degli ultimi confratelli abbattuti dalla massa di nani che premevano da ogni lato, gli ordini di manovra e lo sfrigolare delle energie magiche erano sordi per Hector, che non aveva che occhi e orecchie che per il Nano biancobarbuto che aveva davanti.
La cieca furia ispiratagli da Sigmar lo stava lentamente consumando. Doveva assolutamente abbattere il nemico.
Poi era successo. Di colpo aveva sentito che il supporto di Sigmar era venuto meno.
Un attimo era bastato, disorientato aveva abbassato la guardia ed il suo avversario aveva colpito, una, due volte. Se non avesse avuto su di sè la mano di Sigmar a vegliare, probabilmente ora sarebbe stato cibo per corvi.
Si era guardato intorno, Nani premevano da ogni lato, inneggiando al loro Signore, i suoi confratelli erano in rotta o caduti, lui era solo circondato da avversari.
Ed aveva voltato via il cavallo, dando di sprone.
Sentiva ancora le roche risate di scherno dei nani nelle orecchie.
Sarebbe tornato. E avrebbe preteso vendetta.

PAREGGIO! -> Impero 10 - Nani 10

Classifica:
Orchi 80 (4)
Impero 40 (4)
Nani 36 (4)
Bretonnia 24 (4)
Caos 23 (3)
Oscuri 17 (3)

Rimangono del girone di andata: Nani - Oscuri, Bretonnia - Oscuri, Impero - Caos, Orchi - Caos.

Monday, April 21, 2008

In un secondo si è dentro lo spirito di warhammer!!!



Pubblico questo video che mischia sapientemente l'intro di Dawn of War e Warhammer Mark of Chaos ad una canzone intitolata Warhammer dei Sons of Odin... o magari sono i Man'o'war che suonano e dietro c'è solo la mano di un gruppo di afecionados... quale che sia la realtà dietro questo superbo video, merita di essere visto in ogni caso.

Anticipazioni di arrivi



Chi non ha provato l'ebbrezza di vedere i bolter pesanti falciare file e file di sciamanti orchi o saggiato la potenza di una carica Necron sulle proprie falangi?
Bene, il nuovo livello di questo futuro di guerra, l'incarnazione su PC della guerra del 40th millennio sta per arrivare. Data in uscita verso la fine dell'anno, inizio 2009, già fa parlare di sè con anticipazioni ed immagini che lasciano di stucco per la cura ed i dettagli delle truppe e degli scenari. Certo il gioco da tavolo di 40.000 è altra cosa, con l'hobbistica annessa, ma questa variante su PC può sicuramente inspirare i giocatori veterani e creare nuovi neofiti, oppure dare soddisfazione nell'universo futuribile a chi ha giocato solo la versione fantasy del wargame.
Resta comunque un titolo di alta giocabilità e di duraturo divertimento, specie con l'aggiunta delle opzioni multiplayer collaborativo attivabili a piacimento.
Preparatevi! Il futuro sta arrivando, ed è un futuro in cui esiste solo la guerra.

Friday, April 18, 2008

Proposte di rinnovamento

Cari amici del blog, nonchè assidui frequentatori della Tana del Sorcio.
Vengo a portare qui delle proposte e poi apro una pool nella barra a destra per dare la chance a tutti di dare un voto.

Veniamo alle proposte.
Sono anni che giochiamo a warhammer, e tolte alcune rotazioni di eserciti, non abbiamo ancora giocato a tutti gli eserciti e ampliato la gamma degli scenari a disposizione.
Ecco dunque la proposta indecente.
Proporrei di mettere un monte fondi mensile/annuale di qualche euro per andare a collezionare eserciti "comuni", che verranno poi dipinti in comunità e usati in campagne/tornei/scenari da chi vuole cimentarsi con esercito nuovo.
Questo consentirebbe di ampliare la gamma delle miniature a disposizione per le partite, e di introdurre eserciti finora visti solo in scatole o raramente ai tornei. Teniamo presente che son pochi gli eserciti di cui non abbiamo proprio nozione (Khemri, Non morti, Elfi Alti, Uomini Bestie, Ogre, Uomini lucertola).
Scegliendone uno possiamo cominciare a collezionarlo in comunità, pittandolo e studiandone le regole. E darlo in affido torneistico a chi volesse cimentarsi.

La proposta 1 termina qui su.
Ora comincia la proposta 2. Siccome a scenari siamo fermi da tempo e giocare con gli scenari è figo. Propongo di fare un sabato ogni due mesi una sessione di modellismo per incrementare il materiale a disposizione. Si può fare a Orte, ove abbiamo materiale in quantità per sistemare la modellistica (legni, terra, sassi e quant'altro). Daje, che voglio combattere in deserti, fiumi, paludi, foreste pesanti e paludi... suvvia!!!

Come vedete due ricche opzioni da valutare serenamente.

Wednesday, April 16, 2008

Sigmar vince!


Alba, un nuovo giorno. Il confine tra Impero e Bretonnia era stato violato da una compagnia di cavalieri paludati discesi dai Monti Bruni. Gli accordi vigenti violati, un sacro collegio Sigmarita in riva a un lago devastato. Il barone Vankard non aveva gradito. L'ordine era giunto perentorio: raggiungere, ingaggiare e "pacificare" la spedizione bretoniana. A capo della spedizione è posto Eric La Faiette, primo capo centuria della guardia a cavallo del barone, con tutta la sua guardia personale. L'abate Sigmarita del convento, unico sopravvissuto alla razzia, guida lungo sentieri a lui noti la compagnia di cavalieri sulle tracce degli inseguiti. La fanteria segue arrancando alla meglio, con ordini di marcia massacranti. Il traino delle artiglierie aiutato dal potente motore a vapore di un Carro Conquistatore. Fatica, sudore, frustrazione per giorni e giorni sono gli unici compagni del comandante e dei suoi uomini, lanciati in una folle corsa per recuperare lo svantaggio di terreno. Sono aiutati dalla sicurezza della forza nemica. Non sospettano che ci siano sopravvissuti, non sanno che sono inseguiti, sono tranquilli e per questo si dirigono lentamente verso le loro terre.Alba rossa oggi, un alba di sangue. Sembra quasi annunciare lo scontro imminente. Eric si calca l'elmo conico in testa, la visione ridotta ad una fessura, il caldo umido dell'interno dell'armatura completa che lo avvolge come una seconda pelle, il peso dello scudo sul braccio sinistro. Osserva.Solo un'ora fa un cavaliera volante bretoniano ha sorvolato la compagnia imperiale che incalzava. La distanza è stata chiusa. Il nemico ora sa, è pronto alla battaglia, ma poco importa. Eric è abitutato a ragionare per ossimoni. O loro o noi. Non importa altro. Che sappiano che siamo qui o che la sorpresa fosse rimasta con noi non conta. Conta solo la missione e il suo successo o fallimento. La mano destra si alza. La centuria a cavallo si muove lentamente scivolando lungo un aspro spuntone di roccia impossibile al transito per la sua assenza di passaggi. Lo stendardo del Demone scivola fuori dalla sua custodia, sorretto da una leggera brezza da ponente. "Eccoli!" pensa Eric, mentre davanti a lui compaiono un'unità colorata di temibili cavalieri armati con lunghe spade a due mani ed un cavaliere in sella ad una temibile bestia, un Ippogrifo sembrerebbe dalla forma. Eric non teme i suoi nemici. Per lui la guerra è un mestiere. Si tratta solo di uccidere o essere uccisi. I suoi uomini lo sanno. E quando sono con lui non temono nessuno. L'andatura passa al trotto.
Dall'altro lato della collina irregolare, file compatte di picchieri imperiali stringono saldamente gli scudi. Davanti a loro sono disposte due grosse unità di cavalleria avversaria, una addirittura montata su cavalli volanti. Più a sinistra rispetto alla loro posizione, si sgorgono altre lance e altri vessilli. Il nemico ha forze anche al di là del bosco. Gunther di Raster, Capitano della Milizia, portatore dello Stendardo di Sigismundo, guarda le linee di cavalieri avanzare con occhi socchiusi. Soppesa le forze in campo, e dà ordini secchi per posizionare il fronte dello schieramento alla meglio per ricevere l'impatto della cavalleria pesante avversaria. La polvere è ovunque, la piana sabbiosa su cui ha posizionato i suoi uomini è ideale per dare maggior consistenza alla messa in posizione delle picche. La linea imperiale reggerà. Deve reggere.Il cannone apre il fuoco, ma manca clamorosamente il bersaglio, andando a sollevare sbuffi di terra e erba nel punto in cui la palla atterra. L'alzo troppo accentuato non consente il rimbalzo.La macchina da guerra imperiale viene scossa da potenti sobbalzi mentre la terra e le rocce della collina su cui è posizionata si scuotono e si sgretolano, colpendo macchina e serventi con violenza. Come i detriti e la polvere si riposano, un solo uomo rimane affianco alla macchina, intento a pulirla da pietrisco e sabbia, per cercare di rimetterla in funzione. MAGIA! pensa Gunther. "Via dalle roccie" è il grido che risuona nello schieramento imperiale. Gli archibugieri si allontanano dalla collina, scendendo nella piana erbosa. Sulla collina rimane il cannone con il suo servente. Non c'è tempo per spostare la bocca da fuoco.
L'avere l'odiato nemico in vista ispira Eric a ordinare la carica. Nel mentre l'ordine è dato, comprende che è troppo presto. Il giudizio è stato offuscato da un sentimento a lui alieno. Che la presenza del Prete lo stia influenzando? I volti sotto i cimieri al suo fianco sono tesi in smorfie di ira. "Si - pensa Eric - qualcosa sta accadendo ai miei disciplinati soldati". Quando è chiaro che lo slancio non è sufficiente e che se insistono a caricare l'unico risultato sarà quello di sfiancare i cavalli, Eric alza una mano e urla "ALT!!! Prepararsi alla controcarica. sguainate le spade. Resistete, per Sigmar! Resistete!!!" Con un rombo sinistro avanza compatta la forza nemica, chiudendo rapidamante le distanze con le lance imperiali. L'impatto è assordante, il clangore infernale. Eric libera il braccio della spada e colpisce, recidendo tendini e carne, muscoli e ferro. Due cavalieri cadono sotto i suoi vorticosi colpi, resi micidiali dalle rune magiche della spada della sua famiglia. Poi è solo cacofonia di suoni. Dall'alto piomba anche l'ippogrifo che atterra sul fronte, a sinistra rispetto ad Eric. Scudi si alzano, lame si abbattono. Gli uomini dell'impero reggono. Sembra impossibile, ma solo pochi sono i caduti imperiali, mentre aumentano ogni momento quelli del nemico. L'abate Sigmarita abbatte in singolar tenzone il Primo Cavaliere avversario, prima di ributtarsi nella mischia, schiumando per la rabbia. E' troppo, le file del nemico subiscono, vacillano ed alla fine cedono. "Senza pietà!" è l'ordine che sale dalle fila imperiali. Non un solo nemico sfuggirà alla furia imperiale. La foga li ha però portati fuori dal campo di vista del resto della battaglia.
"Serrare!!! Preparate il muro di scudi! lance a terra!!!" Urla Gunther. Gli uomini obbediscono in un momento. Le lance vengono abbassate all'unisono, mentre la cavalleria nemica avanza sempre più veloce verso le forze di fanteria imperiali. L'impatto arriva, ma è atteso. La prima linea ondeggia, perde molti uomini, mentre il nemico si fa largo nei varchi creati, ma l'unità assorbe la carica bretoniana con stoica determinazione. A nulla serve anche la carica sul fianco delle odiate truppe volanti del nemico. La falange resiste. "Serrate! Serrate" Spingere" urla Gunther, e gli uomini obbediscono, riformando i ranghi e spingendo sugli scudi per sbilanciare cavalli e cavalieri avversari. "Per Sigmar!!!" l'urlo arriva all'improvviso, seguito da nuovi clamori di lotta. Il distaccamento di spadaccini della milizia cittadina hanno risposto alla carica, controcaricando il fianco nemico, cercando di tagliare i garretti ai cavalli e di finire i cavalieri nemici a terra. "Abbattete i cavalli" "Per la dama!" "Spingere!" "D'Anjou, D'Anjou e la rosa bianca". Lo scontro si fa confuso, Gunther perde la cognizione della battaglia, riesce a vedere solo uomini che lottano per la loro vita, mentre l'isola imperiale in mezzo alle soverchianti forze bretoniane si restringe sempre più. "Lo stendardo! Tutti intorno allo stendardo!" Gunther guadagna una posizione sopraelevata, la linea si riforma intorno a lui, le lance sono sporche, alcuni uomini lottano con mozziconi di picche, intorno a lui però l'impero combatte e resiste. L'impeto nemico è spezzato, il sopraggiungere degli alabardieri fa il resto. I cavalieri nemici sono confusi, frastornati, alcuni cadono senza più rialzarsi, altri scelgono la fuga e la battaglia di un altro giorno. Il clamore si cheta. La polvere si posa. Con la gola secca, Gunther riordina le file dei sopravvissuti. Intorno a lui una rovina di uomini, armature, cavalli, lance spezzate, sangue ed interiora, gemiti di feriti e lamenti, volti sporchi con una cupa determinazione negli occhi. La polvere si posa del tutto. Sulla piana rimangono solo gli imperiali. Il nemico si allontana scomposto... quelli che ce l'hanno fatta a salvarsi almeno.La piana risuona di "Per Sigmar!" festanti. L'impero ha vinto.










Impero 20 - Bretonnia 0

Classifica:
Orchi 80 (4)
Impero 30 (3)
Nani 26 (3)
Bretonnia 24 (4)
Caos 23 (3)
Oscuri 17 (3)

Wednesday, April 09, 2008

BATOSTA!



Ragazzi, nonostante il tifo che sono sicuro abbiate fatto per me (seppure a distanza) ho tradito le aspettative! orchi battono oscuri 20 a 0 e volano quasi irraggiungibili in classifica!
Che l’esercito dei pelleverde, anche e soprattutto nella settima edizione, sia molto forte, vario e sempre possibile da equilibrare con la possibilità di fare roster a misura di avversario è un fatto!
Che quello dei druchii non sia il massimo come rapporto prestazioni/prezzo è un fatto!
Che Stefo sia molto bravo, sveglio e scaltro è un fatto!
Aggiungiamoci: un esercito di druchii preparato, purtroppo (e faccio il mea culpa), ad un minuto dal fischio d’inizio; la sfortuna più nera proprio quando non doveva capitare; il dimenticarmi dall’inizio che la balista mietitrice causa -2 al T.A. e non semplicemente -1; il dimenticarmi della possibilità di caricare coi predoni (cui appositamente avevo dato lo stendardo che garantisce +D6” di distanza di carica…). Ovvio che il risultato non poteva essere diverso.
Peccato! Un’occasione in più, comunque, per studiare gli Oscuri con i quali ancora non ho confidenza e dimestichezza… A tal proposito, avevo preparato un roster diverso (e meno equilibrato) del solito: Darius Lamagrigia su naggaronte, il generale (nell’immagine); alfiere su naggaronte con lo stendardo da battaglia dell’idra (+1A ai modelli e +1A alle cavalcature dell’unità! – 80 punti); 8-9 cavalieri su naggaronte (sproposito a conti fatti, ne bastano 4-5); due streghe (sfere Morte e Ombra); due baliste mietitrici (non tradiscono mai!), una unità di guerrieri da 10 con balista a ripetizione (manco loro!); una unità di corsari e una composta da 5 cavalieri.
Risultato: l’unica unità vera, nagga a parte, è quella dei predoni, leggeri come una piuma. Troppo poco. Senza drago, i carnefici (col colpo mortale) e la guardia nera (almeno determinata), il potenziale offensivo limitato (Fo 3) e la resistenza non elevata (anche i personaggi a Re 3) conducono a fasi di corpo a corpo dal sapore scontato.Studierò meglio ulteriori possibili alternative e, nel frattempo, sotto a chi tocca!

Classifica:
Orchi 80 (4)
Nani 26 (3)
Bretonnia 24 (3)
Caos 23 (3)
Oscuri 17 (3)
Impero 10 (2)

Rimangono da giocare le seguenti partite:

Impero - Nani; Impero - Bretonnia; Impero - Caos;

Nani - Oscuri

Bretonnia - Oscuri; 

Orchi - Caos;

Thursday, April 03, 2008

Nani - caos 13-7


Seconda vittoria su tre tentativi per il buon Mauro in questo torneo, e la vittoria poteva essere senza dubbio più larga se non avesse commesso un grandissimo errore all'ultimo turno di gioco (perchè far avanzare un'unità di guerrieri nani, con stendardo che riduce la carica dell'avversario di 1d6, ad un pollice di distanza da un plotone di guerrieri del caos?)un errore tattico che ha bilanciato la sfortuna che ha perseguitato Lucone ed il suo generale a cavallo per tutta la partita(fallire sei tiri disciplina e raccolta consecutivi prima al 9 e poi al 10 non è cosa da tutti i giorni), ultimamente le partite di Wh sono un pò troppo condizionate da queste ondate di sfortuna cosmica...
Anche questa come la partita precedente non è stata una battaglia spettacolare,già il caos ha poche unità se poi quelle poche scappano per test disciplina falliti o si riprendono dopo 3 turni è lampante come gli scontri ne abbiano risentito.
Da sottolineare alcune cose:
1)Il generale nano ha rifiutato la sfida del generale del caos(e visto l'esito dello scontro ha avuto più che ragione..ma non per questo non verrà spernacchiato in pubblico..chi rifiuta le sfide va punito!e poi c'era da fare uno scontro epico tra i due forse più forti combattenti in circolazione..buuuu!
2)un'unità di cavalleria, anche se potente come quella del caos ha sempre gravi difficoltà ad attaccare frontalmente plotoni interi massicci...(anche se in linea con la serata grama il supergenerale fa solo 2 ferite..)
3)Gli spaccaferro naneschi sono di una cazzutaggine unica...una cavalleria pesante senza cavalli ma con ranghi e superiorità numerica.
4)Le furie se gestite bene fanno molti molti danni alle macchine da guerra..se le son pappate tutte e quattro..
5)questi carretti proprio non vanno...ancora una volta fanno 1 sui colpi ad impatto e vengono battuti in un batter d'occhio.Vale la pena metterli?

Martedi mi prenoto contro il buon vecchio simo!!
poi a seguire Caos-Impero e Nani-bretonnia.

Classifica:
Orchi 60 (3)
Nani 26 (3)
Bretonnia 24 (3)
Caos 23 (3)
Oscuri 17 (2)
Impero 10 (2)

Monday, March 31, 2008

ORCHI BATTE BRETONNIA 20 A ZERO... PURTROPPO!

Ragazzi, questi orchi vanno fermati, con tutto quello che abbiamo a disposizione... Lucone, daje, non ti mancherà di certo il tifo!
Prossimo appuntamento: caos Vs nani, giusto? Dove? Non è stata ancora giocata, vero? Fatevi sentire. Per il turno seguente gli oscuri sono pronti, datemi un avversario e al resto penso io.
Vincio dovrebbe aver aggiornato sotto la classifica (spero...). Detto questo, per chi c’era ma soprattutto per chi non c’era, vi lascio al...

Racconto di guerra

Gila, avamposto di Bretonnia al confine Nord delle terre di Rakkolo il Torzo, capoguerra orco noto a tutti i pelleverde per montare la viverna più anziana del Vecchio Mondo. Dodici giorni dopo.
Una missiva di Davide il Coraggioso, signore delle terre di Sant’Andrea e di Ottavia, indirizzata al conte Pie IV Passosicuro, cade nelle mani della guardia personale di Goffredo, protagonista della totale disfatta del raid contro il campo dei pelleverde. Tolti i sigilli, Goffredo legge quanto già si aspettava e temeva:

“Conte, appena saputo della disfatta di Goffredo ad opera degli odiati pelleverde non ho potuto non pensare a lei. Bretonnia ha già versato troppe lacrime per i suoi caduti. Spero assumerà presto il comando. A tal fine mi permetto di inviarle duemila arcieri e cinquecento cavalieri templari. Sono convinto saprà disporre degli uomini nel migliore dei modi affinché la campagna prosegua nella maniera sperata e affinché possa difendere l’onore di Bretonnia sia contro i rinnegati di Vankard sia contro Rakkolo e la sua waaagh! Con rispetto e stima, Davide d'Ottavia”.

“Bene, bene...”, commenta con spietato sarcasmo Goffredo accarezzandosi il viso all’altezza della bocca con indice e pollice della mano destra, “...vedremo chi guiderà in futuro l’esercito di Bretonnia in battaglia. Davide e Pie, insignicanti piccoli uomini dediti a inutili giochi di potere, senza colonna vertebrale... o Goffredo xxx, attuale comandante in campo delle forze del Sole Brillante, ex cavaliere templare dell’unità vittoriosa a Terna contro le infinite schiere di uomini lucertola... Vedremo... Abbiamo perso una battaglia, vinceremo le nostre guerre!”.

Gila, dodici giorni prima. Goffredo osservò il suo schieramento da sinistra a destra, il suo cavallo a stento tenuto fermo con le redini strette nella mano sinistra, al riparo dal freddo pungente della sera grazie a guanti in cuoio rosso e blu recanti il glifo del giglio di Bretonnia. Sapeva che tra poco avrebbe dato l’ordine di carica, d’altronde era giunto fino al limitare Nord dell’accampamento degli orchi per punirli, una volta per tutte! Era stato pianificato tutto nel dettaglio, l’avanzata dei cavalieri sarebbe stata veloce, fulminea, protetta dal mortale lancio di pietre dei trabucchi.

Le macchine che il nemico aveva predisposto sulla linea di difesa, rozzi gettalance operati da piccoli goblin senza nerbo e un infernale congegno rudimentale con cui altri goblin costringevano dei folli a fiondarsi letteralmente in aria sul nemico, non incutevano né paura né timore. La carica dei cavalli di Bretonnia troppo veloce per essere messa in discussione dal tiro avversario... Senza contare che gli incantesimi di attacco della dama, a cavallo di un puledro di un indescrivibile bianco, e la forza e la velocità dell’attacco volante dei cavalieri su pegaso avrebbero piegato sul nascere la forza di tiro avversaria. Un piano all’apparenza perfetto, all’apparenza...

Rakkolo vide la linea nemica cominciare ad avanzare compatta, la polvere della fascia di terreno che lo divideva dai cavalieri di Bretonnia alzarsi voluminosa in aria in maniera repentina. I nitriti dei cavalli, già spronati al galoppo, iniziavano a farsi udire e le loro variopinte bardature rendevano sempre più riconoscibili ed espliciti i glifi di Bretonnia e quelli degli ordini di appartenenza. Rakkolo attese ancora un attimo prima di dare il segnale di tiro. I folli erano ormai fatti di birra, le bocche ancora sporche di quei funghi cappello matto che li rendevano così temerari e incuranti della morte cui andavano incontro. Gli stessi funghi, per ordine di Rakkolo, erano stati distribuiti anche ai fanatici che accompagnavano le due grosse unità di goblin delle tenebre al servizio della waaagh!, fanatici che una volta ricondotti a forza nelle rispettive squadre erano a stento controllati e trattenuti.

Sul fronte sinistro dello schieramento di Goffredo i pegasi, balzati in avanti e dispiegate le ali, avevano guadagnato nei pressi di una fattoria ormai diroccata una posizione di assoluto vantaggio, spingendosi a minacciare lo stesso generale dei pelleverde. Nell'ancora limitata confusione della battaglia appena cominciata, il cavaliere del pegaso rimasto più arretrato non si accorse dell'improvviso piombargli addosso (dal cielo!) di un folle goblin che con una secca coltellata lo ferì alla coscia prima di ruzzolare a terra e venire calpestato dalla zampe artigliate del volante. E le sorprese erano appena all'inizio! Rialzato il capo, il cavaliere fece appena in tempo a notare la gigantesca coda della viverna di Rakkolo a poche decine di metri; l'orco prendeva posizione a metà strada tra la linea difensiva dei pelleverde e l'incombente fronte offensivo di Bretonnia.

Col carro degli orchi incapace di offendere (a seguito di un incantesimo che ne bloccava i cinghiali trainanti) e con i pegasi in volo radente sull'unità nemica di musi duri, i cavalieri lanciati alla carica erano ormai quasi giunti a destinazione... ma un'altra sorpresa li attendeva nascosta tra i ranghi dei piccoli verdi: le roteanti palle ferrate e mazze chiodate dei fanatici, non in grado però di fermare l'impeto del nemico. I corpi a corpo seguenti furono inizialmente brutali, con i ranghi dei pelleverde che resistevano e rispondevano colpo su colpo. Nel frattempo la testa di Korallo, piccolo sciamano goblin che forse aveva invocato Mork con troppa leggerezza, esplodeva in una terrificante onda d'energia che portava con sé anche alcuni piccoli guerrieri che, disgraziatamente, gli erano vicini...

Per gli orchi era l'inizio della vittoria...

Il distratto Gork, ignaro di quanto Mork aveva combinato, interpretò l'accaduto come un sacrificio in suo onore. Subito ricambiò, forse perché in giornata di grazia. Si manifestò invisibile nelle menti dei cavalieri avversari ottenebrandone ogni volontà e sottraendo loro ogni forma di coraggio! Paladini, cavalieri e templari sembrarono per un attimo storditi e impotenti e subirono la reazione delle spakka orchesche. Poi, una volta girate le cavalcature, cominciarono a fuggire in preda al panico e sottrarsi alla pugna. Goffredo rimase a stento sul campo di battaglia, ancora lontano dai combattimenti, la lancia ancora alta. Poi diede l'ordine di ritirata. E girò il suo cavallo. E scappò. E non tornò più!

Fuggì per ultimo Goffredo. Ma fuggì! Anche lui...Rakkolo aveva vinto una battaglia che il suo piccolo cervello orchesco non avrebbe mai capito affondo. Ma ciò non sminuì la soddisfazione dei pelleverde che quella stessa notte, dopo lauti e rozzi banchetti, festeggiarono con la più grande caccia allo sgorbio (tra i loro divertimenti preferiti) che i Principati di Confine avevano mai conosciuto...

Classifica
Orchi 60 (3)
Bretonnia 24 (3)
Oscuri 17 (2)
Caos 16 (2)
Nani 13 (2)
Impero 10 (2)

Wednesday, March 26, 2008

L'ora della vendetta - Epilogo

Notte. Sul campo di battaglia martoriato si odo i gemiti dei feriti abbandonati a morire e si scorgono le carcasse di chi ha già lasciato questo mondo. Erian giace in una pozza di sangue, mezzo torace aperto da un colpo di alabarda. Al suo fianco Grinfia, accucciato, fa la guardia al suo padrone, in attesa dell'inevitabile.
Di colpo la testa del Grifone si solleva. Ha udito un nuovo suono, non pianto, non lamento, non gemito o sospiro, ma rumore di passi. Le piume del colle si inarcano, le potenti zampe artigliate si preparano al balzo letale. Dall'oscurità emerge lentamente una figura di mantello coperta, una maschera di rame in volto. E' Logan, il potente mago della Luce che ha accompagnato Erian in battaglia. Grinfia ne riconosce l'odore, china la testa, emettendo un guaito. Poi si riaccuccia affianco ad Erian.
Il mago avanza tra i caduti di Oscuri che circondano il figlio del Barone a cui è devoto. Si inginocchia e con occhio esperto analizza le ferite che coprono il corpo del giovane. Pensa "Sia lodato Sigmar, sono tornato in tempo". Senza ulteriori indugi stende una mano sul torace coperto di metallo, e comincia a cantilenare, una nenia lenta, melodiosa, mentre la mano comincia a brillare come se contenesse mille soli. Dura un attimo. Poi svanisce, restituendo alla notte un'oscurità più profonda. "E' fatta!" mormora Logan.
Erian solleva piano il capo. Si tocca il petto, lo squarcio nell'armatura rimane, ma delle ferite terribili sottostanti nulla rimane. Grinfia lo vede, capisce, si solleva sulle zampe posteriori e ruggisce. Un verso ferale di potenza inaudita, che riempie l'avvallamento.
Pochi minuti dopo un grifone con due cavalieri si solleva e si perde nella notte. Rotta Principati di Confine

Tuesday, March 25, 2008

L’ORA DELLA VENDETTA - PARTE SECONDA







Dalla parte degli elfi oscuri…

Us'fahal il Selvaggio [vedi precedente battle report dei druchii] faceva fatica a contenere l’agitazione e l’impazienza di combattere di Kaliath, il grosso e giovane drago nero che montava. Facendo leva sulle cinghie disposte attorno al collo del volante, Us'fahal tentava di moderarne i bruschi movimenti e gli strattoni, col mostro che talvolta protendeva gli occhi al di sopra della bassa collina che ne nascondeva la sagoma alla polvere da sparo delle batterie imperiali, situate a non più di duecento metri di distanza.



Us'fahal si guardò attorno, attento a verificare prima di entrare in scena che tutti i druchii fossero pronti. Affiancavano il generale dell’esercito due unità scelte, la guardia nera e i carnefici, due unità di guerrieri di Naggaroth armati con baliste a ripetizione, disposti ai lati dello schieramento, e due unità veloci pronte a seguite Kaliath nel momento dell’azione (un carro con ruote falcate e un gruppo di cavalieri neri, anch’essi dotati di baliste a ripetizione). Sulla collinetta di fronte al generale era stata sistemata nella notte una temibile balista mietitrice. Ludmilla Aftetarenis di Croxiath, giovane ma già esperta incantatrice, padrona della magia oscura, assicurava a Us'fahal la necessaria protezione magica.
La prima impressionante sequenza di scoppi prodotti dalle batterie imperiali squarciò il silenzio come raffica di tuoni invernali e ruppe, per un solo attimo, la concentrazione di Us'fahal.
La battaglia era cominciata.

Sul fronte imperiale...

Il nemico era schierato poco distante, su una piana rotta solo da un poggio irregolare su cui svettava l’odiosa macchina di morte che aveva mietuto ranghi di imperiali durante le scaramucce pomeridiane. Erian Karlken, primogenito del Barone Vankard the Doomed osservava le linee compatte di armature oscure oscenamente forgiate con la brama di dichiarare l’attacco, ossessionato dalla conquista di quella gloria che fino a ieri aveva solo sentito narrare nelle storie del focolare, e che ora avrebbe potuto assaporare in tutta la sua dolcezza. Ed il prezzo per quel dolce sapore sarebbe stato far mordere la polvere e spillare sangue di creature odiose e rivoltanti come solo i predoni elfi oscuri potevano essere. La reazione al raid di questi rivoltanti razziatori era stata immediata, forse troppo veloce per avere le forze imperiali sufficienti a piegarle, ma Erian non aveva voluto attendere il ritorno del capitano della Guardia di Palazzo da una missione di scorta nella vicina miniera nanica. Aveva radunato la sua guardia personale, un valoroso gruppo di spadaccini con alcune decine di alabardieri in sostegno, e marciando a tappe forzate era riuscito ad arrivare nella piana con una forza raccogliticcia e male assortita, composta di forze requisite strada facendo.
Scorrendo il binocolo sulla linea imperiale, alla sua destra poteva vedere la decima di archibugieri, proveniente dalla vicina città di Margas, il cui comandante era un vecchio cacciatore la cui mira era rinomata in tutta la Contea, ma egli pensava che fosse più l’arma a fare la differenza che l’occhio dell’anziano capitano. Subito affianco, una compagnia di templari dell’ordine della Fiamma di Sigmar, reclutati lungo la strada, teneva a stento i propri cavalli dal balzare contro le linee degli odiati elfi oscuri. Al loro centro Brother Lucius, un enorme prete sigmarita che guidava la centuria a cavallo. Alla sua sinistra, invece, aveva preso posizione la sua guardia personale ed il distaccamento di accompagnamento. Quest’unità era circondata dalle macchine da guerra imperiali provenienti da un treno speciale diretto a Altdorf, macchine che erano state requisite con l’impegno di renderle appena l’emergenza fosse terminata. Logan il Lucente era nella sua guardia personale, il suo vecchio precettore e maestro assisteva impassibile all’ondeggiare degli oscuri vessilli mentre scorreva un rosario sigmarita del suo ordine. Sull’estrema sinistra dello schieramento erano disposti gli acquisti di una supplica ad un vicino ingegnere, il cui studio era noto per effettuare riparazioni e studi per la Reale Scuola di Artiglieria di Nuln. Questi aveva acconsentito a fornire delle armi per la battaglia, ma era venuto personalmente a bordo di un modello di Carro a Vapore sperimentale e con la sua guardia personale. Inoltre aveva favorito anche una batteria della nuova e temutissima, in quanto erratica, batteria di Razzi Tempesta.


Grinfia scosse la testa nervosamente, fiutando il tanfo di morte proveniente dalle linee degli oscuri. Era il momento, il grifone fiutava l’imminente battaglia. Soffiando in un fischietto che aveva con sé, Erian diede il comando di Avanti. Le bandiere garrirono al vento, mentre le artiglierie accompagnavano in una cacofonia di suoni la marcia di fanterie e cavallerie imperiali. Subito Erian notò che il grande cannone aveva centrato la balista mietitrice dei druchii, riducendola in frantumi, mentre tra sbuffi di vapore e nitriti di cavalli il fianco destro e quello sinistri erano avanzati compatti.
Nel cielo era cominciato lo scontro tra maghi avversari.
Il giovane comandante imperiale osservò le proprie truppe avanzare mentre Grinfia mordeva il freno, smanioso di entrare in battaglia. Chinandosi in avanti sussurrò delle paroline all’orecchio del gigantesco grifone che lo accompagnava dalla nascita: “Non ancora. Verrà il nostro momento”.

La battaglia

All’avanzare del nemico i druchii cominciarono a scagliare i loro micidiali dardi mietendo un gran numero di vittime. La magia non riusciva ad essere incisiva, né da una parte né dall’altra; le difese magiche a disposizione dei due schieramenti si rivelavano efficienti. Qualche istante e Kaliath, finalmente libero dalla stretta di Us'fahal, poté finalmente spiccare il volo; l’obiettivo fu subito chiaro e la picchiata sul cannone che aveva appena distrutto la balista mietitrice fu rapida e precisa, i serventi messi subito in fuga. Ma tanto era stata rapida la discesa, tanto repentino e fulmineo si dimostrò il successivo attacco sul fianco del carro a vapore che, speronando (nel vero senso della parola) Kaliath, ne mise a nudo le ossa degli arti inferiori e ne dilaniò la pelle in più punti, costringendolo prima a piegarsi sulle zampe, poi ad accasciarsi su un lato e infine a morire in una pozza di sangue rosso scuro. Us'fahal riuscì con un balzo di sorprendente agilità a non rimanere schiacciato sotto la massa del volante e in una frazione di secondo capì di aver dato troppo peso alla posizione del generale avversario e del suo grifone, non curandosi, stolto, del carro nemico; si ritrovò dietro le linee nemiche, solo, la terrificante bestia che montava morta ai suoi piedi, le orecchie che vibravano dal dolore per l’impressionante volume del suono prodotto dalle macchine da guerra avversarie. Perso. È in momenti come questo che la maggior parte dei generali attende soltanto l’ultimo colpo, quello che accompagna al trapasso insieme con l’esercito comandato… ma fu esattamente in quel momento che Us'fahal, gli occhi rossi come il fuoco per la rabbia, giurò vendetta!
Dopo alcuni minuti di iniziale timore in cui era rimasto al riparo dietro le copiose fronde del bosco, Erian, finalmente allo scoperto e a contatto con le linee nemiche, si trovò fronteggiato da vicino da carnefici e guardia nera ma preferì sottrarsi alla pugna e scelse i cavalieri neri, più lontani, per cominciare a sfogare il suo odio per i predoni oscuri. La carica volante di Grinfia si risolse in qualche artigliata del grifone e poco più: i predoni a cavallo poterono rispondere e anzi ferirono anche la bestia degli odiati imperiali: Erian capì in quell’istante che nulla sarebbe stato facile in quel giorno maledetto!
Sui due fianchi dello schieramento dei druchii, i guerrieri si battevano come leoni resistendo alle truppe a cavallo nemiche. Sul fianco destro, in particolare, lasciate le baliste e impugnate le lunghe spade con i glifi di Naggaroth, i guerrieri riuscivano a difendere con relativa semplicità la posizione di vantaggio garantita dalla palizzata che avevano eretto nel pomeriggio e che si era dimostrata in grado di attenuare la violenza della carica dei cavalieri di Sigmar. Alla vista del drago che si abbatteva pesantemente al suolo i druchii ebbero però uno scossone tremendo; l’unità di guerrieri sul fianco sinistro cedeva, con i naggaronti del carro, equipaggiato con ruote falcate, prima incapaci di reagire alle sollecitazioni della frusta dell’elfo che li comandava (rinunciando per gli elfi ad una preziosa carica), poi assolutamente impreparati a contrapporsi alla carica dei templari.
Ogni cosa sembrava ormai persa per gli oscuri predoni giunti da così lontano. Era il momento del tutto per tutto! I carnefici, richiamati da Us'fahal, caricarono il reggimento di spadaccini sul fronte mentre Us'fahal stesso, divincolatosi dalla morsa del carro, teneva impegnato il nemico sul retro, la sua sete di vendetta solo all’inizio! Ludmilla accompagnò la carica ma la sua presenza non si dimostrò determinante. Più dietro, sul fianco destro, i guerrieri avevano resistito brillantemente ai templari i quali ora si vedevano costretti a subire la carica della guardia nera. “Tutto per tutto!”, continuava a ripetere Us'fahal, urlando a squarciagola. Gli spadaccini furono ridotti al silenzio in poco tempo, gli ultimi (in fuga) raggiunti dalle lunghe lame dei carnefici, mentre il mago imperiale, dopo aver eroicamente resistito alle lame mortali, restituendo colpo su colpo, si disimpegnava e lasciando dietro di sè una luce accecante si allontanava dal campo di battaglia, scampando alla morte. Us'fahal, accecato dalla rabbia, si gettò da solo sul fianco dei templari.


Dalla parte opposta, la guardia nera aveva vinto il confronto con l’altra unità di cavalleria riuscendo a metterla in fuga; un attimo dopo, però, un’ombra si abbatté improvvisamente sull’unità di elite dell’esercito dei duchii. Era quella di Erian e del suo grifone! Gli artigli di Grinfia abbatterono ancora un elfo; il generale avversario non fu però altrettanto scaltro e la risposta della guardia oscura fu letale. Mentre rispondeva ad un affondo di alabarda, Erian avvertì freddo all’improvviso, il sapore acre del sangue riempirgli il palato, il colore rosso del liquido colorargli la corazza… riuscì solo per un istante a scorgere la lama nemica piantata tra le carni all’altezza dello sterno… quella fu l’ultima immagine che i suoi occhi e il suo poco brillante cervello furono in grado di analizzare e processare prima di perdere definitivamente l’equilibrio e di cadere pesantemente a terra lasciando il grifone senza cavaliere.
Mentre i templari che stava combattendo con abilità si disperdevano di fronte a lui, Us'fahal poté scorgere con la coda dell’occhio la morte di Erian, odiato nemico, e i fumi del carro a vapore, che ormai ridotto all’impotenza abbandonava a velocità ridotta il campo di battaglia.
Un egual numero di morti copriva la piana da entrambe le parti ma Us'fahal capì infine che per i druchii era stata una vittoria, l’ora della vendetta finalmente giunta, e liberò un urlo che fu udito a centinaia di passi di distanza.