Eserciti in campo

Wednesday, April 16, 2008

Sigmar vince!


Alba, un nuovo giorno. Il confine tra Impero e Bretonnia era stato violato da una compagnia di cavalieri paludati discesi dai Monti Bruni. Gli accordi vigenti violati, un sacro collegio Sigmarita in riva a un lago devastato. Il barone Vankard non aveva gradito. L'ordine era giunto perentorio: raggiungere, ingaggiare e "pacificare" la spedizione bretoniana. A capo della spedizione è posto Eric La Faiette, primo capo centuria della guardia a cavallo del barone, con tutta la sua guardia personale. L'abate Sigmarita del convento, unico sopravvissuto alla razzia, guida lungo sentieri a lui noti la compagnia di cavalieri sulle tracce degli inseguiti. La fanteria segue arrancando alla meglio, con ordini di marcia massacranti. Il traino delle artiglierie aiutato dal potente motore a vapore di un Carro Conquistatore. Fatica, sudore, frustrazione per giorni e giorni sono gli unici compagni del comandante e dei suoi uomini, lanciati in una folle corsa per recuperare lo svantaggio di terreno. Sono aiutati dalla sicurezza della forza nemica. Non sospettano che ci siano sopravvissuti, non sanno che sono inseguiti, sono tranquilli e per questo si dirigono lentamente verso le loro terre.Alba rossa oggi, un alba di sangue. Sembra quasi annunciare lo scontro imminente. Eric si calca l'elmo conico in testa, la visione ridotta ad una fessura, il caldo umido dell'interno dell'armatura completa che lo avvolge come una seconda pelle, il peso dello scudo sul braccio sinistro. Osserva.Solo un'ora fa un cavaliera volante bretoniano ha sorvolato la compagnia imperiale che incalzava. La distanza è stata chiusa. Il nemico ora sa, è pronto alla battaglia, ma poco importa. Eric è abitutato a ragionare per ossimoni. O loro o noi. Non importa altro. Che sappiano che siamo qui o che la sorpresa fosse rimasta con noi non conta. Conta solo la missione e il suo successo o fallimento. La mano destra si alza. La centuria a cavallo si muove lentamente scivolando lungo un aspro spuntone di roccia impossibile al transito per la sua assenza di passaggi. Lo stendardo del Demone scivola fuori dalla sua custodia, sorretto da una leggera brezza da ponente. "Eccoli!" pensa Eric, mentre davanti a lui compaiono un'unità colorata di temibili cavalieri armati con lunghe spade a due mani ed un cavaliere in sella ad una temibile bestia, un Ippogrifo sembrerebbe dalla forma. Eric non teme i suoi nemici. Per lui la guerra è un mestiere. Si tratta solo di uccidere o essere uccisi. I suoi uomini lo sanno. E quando sono con lui non temono nessuno. L'andatura passa al trotto.
Dall'altro lato della collina irregolare, file compatte di picchieri imperiali stringono saldamente gli scudi. Davanti a loro sono disposte due grosse unità di cavalleria avversaria, una addirittura montata su cavalli volanti. Più a sinistra rispetto alla loro posizione, si sgorgono altre lance e altri vessilli. Il nemico ha forze anche al di là del bosco. Gunther di Raster, Capitano della Milizia, portatore dello Stendardo di Sigismundo, guarda le linee di cavalieri avanzare con occhi socchiusi. Soppesa le forze in campo, e dà ordini secchi per posizionare il fronte dello schieramento alla meglio per ricevere l'impatto della cavalleria pesante avversaria. La polvere è ovunque, la piana sabbiosa su cui ha posizionato i suoi uomini è ideale per dare maggior consistenza alla messa in posizione delle picche. La linea imperiale reggerà. Deve reggere.Il cannone apre il fuoco, ma manca clamorosamente il bersaglio, andando a sollevare sbuffi di terra e erba nel punto in cui la palla atterra. L'alzo troppo accentuato non consente il rimbalzo.La macchina da guerra imperiale viene scossa da potenti sobbalzi mentre la terra e le rocce della collina su cui è posizionata si scuotono e si sgretolano, colpendo macchina e serventi con violenza. Come i detriti e la polvere si riposano, un solo uomo rimane affianco alla macchina, intento a pulirla da pietrisco e sabbia, per cercare di rimetterla in funzione. MAGIA! pensa Gunther. "Via dalle roccie" è il grido che risuona nello schieramento imperiale. Gli archibugieri si allontanano dalla collina, scendendo nella piana erbosa. Sulla collina rimane il cannone con il suo servente. Non c'è tempo per spostare la bocca da fuoco.
L'avere l'odiato nemico in vista ispira Eric a ordinare la carica. Nel mentre l'ordine è dato, comprende che è troppo presto. Il giudizio è stato offuscato da un sentimento a lui alieno. Che la presenza del Prete lo stia influenzando? I volti sotto i cimieri al suo fianco sono tesi in smorfie di ira. "Si - pensa Eric - qualcosa sta accadendo ai miei disciplinati soldati". Quando è chiaro che lo slancio non è sufficiente e che se insistono a caricare l'unico risultato sarà quello di sfiancare i cavalli, Eric alza una mano e urla "ALT!!! Prepararsi alla controcarica. sguainate le spade. Resistete, per Sigmar! Resistete!!!" Con un rombo sinistro avanza compatta la forza nemica, chiudendo rapidamante le distanze con le lance imperiali. L'impatto è assordante, il clangore infernale. Eric libera il braccio della spada e colpisce, recidendo tendini e carne, muscoli e ferro. Due cavalieri cadono sotto i suoi vorticosi colpi, resi micidiali dalle rune magiche della spada della sua famiglia. Poi è solo cacofonia di suoni. Dall'alto piomba anche l'ippogrifo che atterra sul fronte, a sinistra rispetto ad Eric. Scudi si alzano, lame si abbattono. Gli uomini dell'impero reggono. Sembra impossibile, ma solo pochi sono i caduti imperiali, mentre aumentano ogni momento quelli del nemico. L'abate Sigmarita abbatte in singolar tenzone il Primo Cavaliere avversario, prima di ributtarsi nella mischia, schiumando per la rabbia. E' troppo, le file del nemico subiscono, vacillano ed alla fine cedono. "Senza pietà!" è l'ordine che sale dalle fila imperiali. Non un solo nemico sfuggirà alla furia imperiale. La foga li ha però portati fuori dal campo di vista del resto della battaglia.
"Serrare!!! Preparate il muro di scudi! lance a terra!!!" Urla Gunther. Gli uomini obbediscono in un momento. Le lance vengono abbassate all'unisono, mentre la cavalleria nemica avanza sempre più veloce verso le forze di fanteria imperiali. L'impatto arriva, ma è atteso. La prima linea ondeggia, perde molti uomini, mentre il nemico si fa largo nei varchi creati, ma l'unità assorbe la carica bretoniana con stoica determinazione. A nulla serve anche la carica sul fianco delle odiate truppe volanti del nemico. La falange resiste. "Serrate! Serrate" Spingere" urla Gunther, e gli uomini obbediscono, riformando i ranghi e spingendo sugli scudi per sbilanciare cavalli e cavalieri avversari. "Per Sigmar!!!" l'urlo arriva all'improvviso, seguito da nuovi clamori di lotta. Il distaccamento di spadaccini della milizia cittadina hanno risposto alla carica, controcaricando il fianco nemico, cercando di tagliare i garretti ai cavalli e di finire i cavalieri nemici a terra. "Abbattete i cavalli" "Per la dama!" "Spingere!" "D'Anjou, D'Anjou e la rosa bianca". Lo scontro si fa confuso, Gunther perde la cognizione della battaglia, riesce a vedere solo uomini che lottano per la loro vita, mentre l'isola imperiale in mezzo alle soverchianti forze bretoniane si restringe sempre più. "Lo stendardo! Tutti intorno allo stendardo!" Gunther guadagna una posizione sopraelevata, la linea si riforma intorno a lui, le lance sono sporche, alcuni uomini lottano con mozziconi di picche, intorno a lui però l'impero combatte e resiste. L'impeto nemico è spezzato, il sopraggiungere degli alabardieri fa il resto. I cavalieri nemici sono confusi, frastornati, alcuni cadono senza più rialzarsi, altri scelgono la fuga e la battaglia di un altro giorno. Il clamore si cheta. La polvere si posa. Con la gola secca, Gunther riordina le file dei sopravvissuti. Intorno a lui una rovina di uomini, armature, cavalli, lance spezzate, sangue ed interiora, gemiti di feriti e lamenti, volti sporchi con una cupa determinazione negli occhi. La polvere si posa del tutto. Sulla piana rimangono solo gli imperiali. Il nemico si allontana scomposto... quelli che ce l'hanno fatta a salvarsi almeno.La piana risuona di "Per Sigmar!" festanti. L'impero ha vinto.










Impero 20 - Bretonnia 0

Classifica:
Orchi 80 (4)
Impero 30 (3)
Nani 26 (3)
Bretonnia 24 (4)
Caos 23 (3)
Oscuri 17 (3)

15 comments:

Lthandius said...

Una battaglia segnata da tanti scontri, alcuni molto epici. Viziata da una latente possenza di dado da parte del Bretoniano, che seppur caricando, ogni volta che è stato chiamato in causa su tiri decisivi ha mancato per un soffio (con costanza maniacale) la salvezza.
Sigmar era con noi sulla piana.

pestens said...

Mai visto un post pubblicato tanto in fretta!!!Grande Vincio ti vogliamo così!!posso dire avendo visto la battaglia che il roster di vincio era ben congegnato,ma se un bretoniano forse sottovalutando le potenti armatura bretoniane avesse unito alla carica anche i pegasi sul fianco avremmo probabilmente assistito ad una disfatta imperiale...che il vincio almeno una grande vaccata a partita la fa..ma che se prepara bene il roster è tutt'altra musica...che il carretto a vapore va affrontato con "almeno" attacchi a forza 7 perchè altrimenti non si stura più..che il pirl sta subendo una fase diciamo sfortunata...

Lthandius said...

via! una fase "arcobalenica" come diciamo noi vecchi pidiellini : ) che fa' tanto rima con predellini.

Lthandius said...

Ma... ma... nella foto paio Pacciani! Con buzzone enorme e faccione cosmico... un Brionvega Retroilluminato!!!

Asciaparlante said...

I nani aspettano e rimuginano....

The President said...

Grande Vincio, sono appena giunto alla fine del racconto e mi sento sporco, impolverato, sudato e macchiato di sangue. Bravo! Tra parole e foto mi sembrava di esserci.
Prossimo scontro? I druchii di Sylar sono pronti, finiamo 'ste partite d'andata e poi sotto col roster fisso.

pestens said...

allora martedi prossimo oscuri-nani confermate?

Lthandius said...

Daje!!! Oscuri - Nani, che la mia armata si sta ricomponendo ; )

Asciaparlante said...

I nani confermano, possiamo anche sperimentare di giocare a casa mia, ho scoperto che ho un divano letto buono per la posa del panno verde. L'unica è che non possiamo fare troppo casino causa condomino sottostante lievemente iroso. Ma non avremmo limiti di orario!

Lthandius said...

E antiamo! Tutti a mettere a ferro e fuoco la casa di Mauretto!!!

The President said...

Martedì 22 ho un impegno in serata: Prima giornata dei giovani ingegneri all'Ordine, di cui mi hanno fatto promotore... La vedo difficile...
I miei druchii affilano i dardi per i nani e si prenotano per il 29. Attendo conferma pronto a raggiungere ad una certa chi gioca il 22. Daje! Non spezziamo il ritmo.

Lthandius said...

Gioco io contro il vecchio Mauro, ma per questioni logistiche, passaggio di chi mi recupera e similia preferirei scontrarmi alla magione della Ro.
Almeno non ci sono distanze siderali da coprire.
Ste dai conferma disponibilità, please!

Anonymous said...

confermata disponibilità!

Lthandius said...

Maurè, ti spiace se ci spostiamo da Rob? Per chi mi porta a spasso è decisamente meglio
Appena sarò nuovamente autonomo giochiamo da te. Parola

Asciaparlante said...

Per me no problem, solo famo non oltre le 21.30, per una volta non vorrei fare l'ultimo turno con la frenesia del garage che chiude.