Eserciti in campo

Friday, May 06, 2011

Impero-Elfi Oscuri




In una giornata tersa a dall'aria limpida, le forze imperiali della frontiera avanzano contro una squadra di predoni Elfi Oscuri per cercare di rallentare la loro avanzata verso l'interno e le conseguenti razzie che seguirebbero immancabilmente di colpire la popolazione civile.
Guther Mannerhaim, Gran Maestro dei Templari del Sole Scintillante e la sua guardia personale si mossero quanto prima poterono fare per cercare di arrestare l'avanzata degli odiosi avversari.

Il sole era appena sorto all'orizzonte quando le due forze contrapposte si trovarono una di faccia all'altra.
Gli umani furono più lenti degli agili elfi a schierarsi in formazione di battaglia e quando riuscirono a completare lo schieramento, il cielo era ormai offuscato dai dardi delle micidiali balestre e baliste elfiche.


Grida di dolore si alzarono dallo schieramento umano, mentre uno dopo l'altro cadevano a terra i colpiti dai letali dardi.
Nonostante le perdite glu umani rimasero al loro posto ed un vivace quanto inutile tiro di controbatteria venne intentato per mostrare che le forze devote di Sigmar erano presenti, il tutto mentre gli ordini dei sergenti erano coperti dal rombo degli zoccoli dei cavalli da guerra che spezzavano il manto erboso della pianura mentre avanzavano contro le postazioni degli elfi.


La fretta fu cattiva consigliera però e le perdite prodotte nelle linee elfiche dal tiro impreciso degli umani furono ridottissime, senza contare che il potente carro a vapore rimase fermo al suo posto con fumi di vapore che uscivano violenti dalle sue valvole sovraccaricate dall'operato improvvido dello scienziato Alman Mac Deal.
Gli elfi rincuorati dalla pochezza della balistica umana avanzano a loro volta contro le forze imperiali per ingaggiare battaglia, ogni movimento protetto da un tetto di letali dardi di balestra che tartassa con letale precisione le linee avversarie. A farne spesa sono per primi gli Outriders che sulla destra provavano a farsi strada verso le linee elfiche coi loro fucili pronti a sparare, ma non sopravvivono alla pioggia di dardi che ne mietono inesorabilmente i ranghi.


Gunther, lo scudo divenuto un puntaspilli, alzò la voce al disopra del tintinnare dei dardi di balestra sulle corazze che rivestivano i suoi confratelli templari ed ordinò l'avanzata generale.
La linea umana mosse in avanti come un sol uomo, cercando di chiudere gli spazi con le forze avversarie per ingaggiarle in corpo a corpo e ridurre così l'esposizione al letale tiro elfico.
Squilli di trombe rieccheggiarono nell'aria mentre anche i Templari del Sole Scintillante piombavano sui cavalieri su Naggaronte, Brutali lucertole addestrate come bestie da soma, ingaggiandoli in un furioso corpo a corpo.
Sbuffando anche il carro a vapore avanzò verso la terrificante idra da guerra, travolgendola con la sua mole di acciaio e bulloni.

Lo schioppettio delle pistole dei giovani cadetti riempie l'aria, ma l'aver sparato contro la maga avversaria nascosta in bosco rende inutile il gesto eroico dei giovani figli dell'Impero, che nel contempo si espongono alla rappresaglia dei vicini multibalestrieri. Il problema viene risolto dalla provvidenziale carica della Centuria di Cerchia Interna del Lupo Bianco che travolge la linea dei tiratori elfi, pur caricando contro un letale tiro volto a scoraggiare la riuscita della manovra.

La polvere si posò sui corpi dei multibalestrieri elfici travolti dalla carica dei Templari della Cerchia Interna, che confidavano di aver salvato così i Pistoleri, ma rimasero sbigottiti quando li videro sparire avvolti da nere spire di fumo e cadere uno dopo l'altro fino a rimanere annientati.
Nel frattempo nuovi dardi piovono prima sui balestrieri umani, falcidiati dal micidiale tiro, e poi sul


L'idra da guerra scossa dall'impatto della carica del carro a vapore ma non doma, reagisce con efficienza e squarcia la corazza esterna del carro in due punti, scuotendone la possente mole d'acciaio. Nel frattempo lo scontro continua ed i cavalieri elfi oscuri soccombono dinanzi alla possenza del Gran Maestro dei Templari, che spazza la linea con la sua lama e grazie alla corono di lauri dorati ottiene la vittoria nel corpo a corpo per balzare poi in avanti contro i ranghi compatti della guardia Nera elfica.
Il razzo tempesta intanto lancia in cielo la sua ultima salva, che risulta assolutamente inutile, prima di soccombere sotto la pioggia di frecce elfiche. Il carro a vapore nel frattempo libera le proprie valvole, dando libero sfogo al vapore e spingendo in avanti la propria mole di acciaio contro il corpo dell'Idra. Il mostro uggiola di dolore e si volta verso la salvezza di un limitrofo stagno d'acqua in cui nascondersi. A nulla servono le fruste dei soggiogatori e la bestia caracolla fuori dal campo di battaglia in cerca di salvezza.




La maga degli Elfi Oscuri rientra nei ranghi dei multibalestrieri, cercando scampo dalle forze corazzate dei Templari della Cerchia Interna. Questi ultimi avanzano in cerca di un nuovo avversario da caricare, ma non trovano nessuno da ingaggiare, ed anzi, emersi dalla copertura del bosco sono fatti bersaglio dalle multibaliste elfiche.


La guardia nera subisce la carica dei templari imperiali, ma le perdite fra i suoi ranghi sono insignificanti e puntuale risponde con ritmica efficienza mortale, sollevando e riabbassando le alabarde da guerra e abbattendo un templare dopo l'altro. Solo lo stendardo di Sigismondo, stretto tra le mani del Capitano Imperiale, trattiene l'unità di cavalieri dalla fuga precipitosa. Il generale Elfico si accorge che qualcosa trattiene e ispira i templari a restare in corpo a corpo ed assiste anche alla dichiarazione di sfida del generale avversario, sfida che viene accolta dal suo secondo in comando, un implacabile guerriero la cui fama è nota in tutta Naggaroth e ben oltre il Mare del Nord.
Con un urlo a pieni polmoni gli spadaccini imperiali avanzano a passo di carica contro i multibalestrieri che circondano la fattucchiera oscura, e nonostante le salve di frecce volti a dissuaderli arrivano al contatto e travolgono l'unità elfica che oppone scarsissima resistenza. La stessa maga è travolta nel corpo al corpo.
Il tutto mentre salve di dardi elfici falcidiano i serventi del cannone, per mettere a tacere una volta per tutte la potenza di tiro imperiale.


Gunther vede cadere uno dopo l'altro i propri confratelli, fino a che non rimane il solo Capitano Imperiale Kurt Laghendert, la cui fine però è ormai certa, circondato com'è dalle soverchianti forze avversarie.

Gunther vede Kurt cadere e dalle sue mani scivolare lo stendardo che fino ad allora aveva tenuto alto il suo morale. La disperazione lo assale e la spada gli si fa pesante nella mano. Impossibile continuare a combattere, l'eroe di Naggaroth ha ragione della sua difesa e dopo poco il generale imperiale si accascia al suolo ridotto in un ammasso sanguinolento dai precisi colpi di spada elfica.
Il silenzio cade sul campo di battaglia. I pochi sopravvissuti imperiali si guardano spauriti intorno e solo la mole del carro a vapore ancora sbuffante nel centro del campo di battaglia dà quel minimo di morale neccessario a non lasciare in una fuga disordinata il campo di battaglia, ma è chiaro che la giornata è di Naggaroth e dei suoi figli.

5 comments:

The President said...

Grande vincio! Se riesci a finirla - so che aspetti le foto - mi farai sognare!

pestens said...

ma continua o non continua?

Lthandius said...

Fatto, racconto di guerra pubblicato o con anche movimenti e foto.
Roba come non si era mai vista :)

pestens said...

grande vincio!!!
simo daje che voglio combatte!!!!!

Lthandius said...

:) visto che continuava?