Eserciti in campo

Wednesday, March 26, 2008

L'ora della vendetta - Epilogo

Notte. Sul campo di battaglia martoriato si odo i gemiti dei feriti abbandonati a morire e si scorgono le carcasse di chi ha già lasciato questo mondo. Erian giace in una pozza di sangue, mezzo torace aperto da un colpo di alabarda. Al suo fianco Grinfia, accucciato, fa la guardia al suo padrone, in attesa dell'inevitabile.
Di colpo la testa del Grifone si solleva. Ha udito un nuovo suono, non pianto, non lamento, non gemito o sospiro, ma rumore di passi. Le piume del colle si inarcano, le potenti zampe artigliate si preparano al balzo letale. Dall'oscurità emerge lentamente una figura di mantello coperta, una maschera di rame in volto. E' Logan, il potente mago della Luce che ha accompagnato Erian in battaglia. Grinfia ne riconosce l'odore, china la testa, emettendo un guaito. Poi si riaccuccia affianco ad Erian.
Il mago avanza tra i caduti di Oscuri che circondano il figlio del Barone a cui è devoto. Si inginocchia e con occhio esperto analizza le ferite che coprono il corpo del giovane. Pensa "Sia lodato Sigmar, sono tornato in tempo". Senza ulteriori indugi stende una mano sul torace coperto di metallo, e comincia a cantilenare, una nenia lenta, melodiosa, mentre la mano comincia a brillare come se contenesse mille soli. Dura un attimo. Poi svanisce, restituendo alla notte un'oscurità più profonda. "E' fatta!" mormora Logan.
Erian solleva piano il capo. Si tocca il petto, lo squarcio nell'armatura rimane, ma delle ferite terribili sottostanti nulla rimane. Grinfia lo vede, capisce, si solleva sulle zampe posteriori e ruggisce. Un verso ferale di potenza inaudita, che riempie l'avvallamento.
Pochi minuti dopo un grifone con due cavalieri si solleva e si perde nella notte. Rotta Principati di Confine

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