Eserciti in campo

Saturday, April 17, 2010

PER LA DAMA!

In quella fredda alba velata da un grigio manto di nebbia il barone Roland di montfort osservava tristemente le truppe imperiali avvicinarsi al terreno dello scontro ormai inevitabile. Fino all’ultimo roland aveva sperato che le notizie dell’avanzata dell’ex-alleato imperiale nella sacra terra di Bretonnia fossero infondate, ma davanti a lui tangibile come non mai si rivelava l’angosciante verità di quelle voci.
Non aveva mai provato particolare favore nei confronti dell’affettato e a suo giudizio spocchioso atteggiamento degli uomini del nord, con le loro opulente città, i loro ricchi mercanti e le continue e costose ricerche sulla polvere nera, per trovare sempre nuovi modi per uccidere da lontano, comodamente e senza onore, i loro nemici. Tuttavia doveva ammettere che combattere con loro contro avversari ben più malvagi era venuto utile, e adesso avrebbe pagato qualunque cosa per avere di fronte non una schiera di altri uomini, ma di odiosi pelle verde o di viscidi sorci.
Ma ormai non c’era più tempo per queste riflessioni, come non ce n’era mai stato per far fronte a questa ennesima prova figlia del tradimento, ed il suo sguardo si rivolse alle poche truppe della sua guarnigione raccolte frettolosamente intorno al vessillo turrito di Montfort, ed ai pochi rinforzi giunti da Gisoreux, guidati dal nobile Mattias paladino del Graal. Senza dubbio di valore i solidi cavalieri del reame in livrea rossa e nera, ma alquanto discutibile la potenziale utilità degli scalcinati fanatici raccolti attorno al macabro feticcio di un qualche eroe di un passato ormai defunto, che seguivano Mattias in una torma indisciplinata. Per questo aveva dato ordine ai suoi armigeri di affiancare quei disgraziati, affidandone il comando al suo fidato alfiere dello stendardo.
Il capitano Noel di Passo Colpodascia era sulla sinistra al comando dei cavalieri del regno di Roland, il quale aveva scelto di guidare personalmente i giovani ed impetuosi erranti del suo seguito. Non poteva non provare un moto d’affetto e nostalgia nel ricordare l’orgoglio e l’ansia di distinguersi che animavano un roland poco più che ventenne, senza paura della morte, ne delle conseguenze della guerra. Altri erranti in fondo allo schieramento, dopo il bosco, senza alcuna guida che il loro scarso buon senso e molto orgoglio, un manipolo di arcieri ed un mastodontico trabucco, recuperato dalla guarnigione, e frettolosamente assemblato la notte precedente.
Pochi, anche contando le due damigelle Elise e Maryanne, ma dovevano bastare. Era giunto in tempo, e questo era la sola cosa importante… Com’era il vecchio detto? Meglio pronti in dieci, che in ritardo in diecimila!
Gli imperiali cominciavano ormai ad avanzare nel pallido sole mattutino, e Roland estrasse con un moto di orgoglio la gloriosa Spada della Cerca, inginocchiandosi nel fango di fronte al proprio immobile destriero. Sentì il clangore prodotto dall’intero suo contingente nel fare altrettanto. Era il momento di consegnare le loro vite ed il loro destino al favore della dama del Lago.
...
...Spinto nell’imbuto nemico roland si impose di riflettere. Mattias ed i suoi sulla destra erano bersagliati da pistoleri a cavallo nemici, Egli stesso aveva di fronte un’ala di cavalleria nemica, protetta da vilissimi balestrieri e da un micidiale cannone , Alla sua sinistra il capitano Noel era minacciato dagli spadaccini stranieri e dalla cavalleria stessa del generale nemico. Più a destra si muoveva minaccioso il diabolico ammasso di metallo e vapori incandescenti concepito dagli scienziati nemici. La situazione era senza uscita.
Unica nota positiva, non si udiva più crepitio delle pistole ed il lanciarazzi nemico sulla collina non sparava più, segno che i giovani erranti avevano svolto bene il loro lavoro.
“Qualunque unità, se la situazione lo richiede, può essere sacrificata”, e Roland capì che stavolta toccava a lui. Con un secco ordine ordinò l’avanzata e Noel, intuendo immediatamente il suo piano, si gettò sugli spadaccini nemici. Con sgomento si rese conto che non sarebbe riuscito ad intercettare i cavalieri imperiali e che questi avrebbero caricato Mattias, lasciando lui ed i suoi erranti senza alcun bersaglio che la terra di nessuno davanti alla bocca del cannone.
Con rabbia ordinò la conversione immediata, e mentre si lasciava guidare nella manovra dalla propria cavalcatura e dal mirabile addestramento dei suoi uomini si rese conto che non tutto era perduto. Mattias incredibilmente reggeva ancora la carica imperiale dal fronte e dal fianco, e lo vide uccidere in sfida il comandante imperiale, degli spadaccini nemici caricati da Noel non rimaneva che un tappeto di cadaveri, l’altra unità di cavalleria avversaria era ancora incredibilmente impegnata con i pellegrini del Graal, che sia pur decimati resistevano ostinatamente. E quel che più contava, il temibile carro nemico giaceva inclinato su un fianco con la pesante corazza sfondata.
Roland ordinò la carica mulinando la spada della cerca, e da quel momento in poi non ci fu più spazio per riflettere. Cavallo, spada, braccia e mente furono un tutt’uno nell’estrema lotta per la vita e per la morte.
All’improvviso di fronte a lui non ci furono più amici né nemici: l’unità di cavalleria nemica non era più, ma anche di Mattias e dei suoi non v’era più traccia. Lo scontro alle sue spalle andava scemando, evidentemente per l’arrivo di Noel e dei suoi, per cui anche l’imperiale doveva aver deciso che bastava così.
Roland fermò il cavallo, abbassò la spada stillante sangue color carminio. Ancora una volta era scampato alla mattanza, Montfort e Bretonnia restavano inviolate, ma non riusciva a provare euforia per tutto questo. Guardandosi intorno capì che quella non era stata una vittoria, e Roland pianse e pregò sui corpi dei giovani caduti quel giorno al suo comando.

3 comments:

Lthandius said...

"Con un pò di ritardo per cause tecniche, ecco la versione della battaglia di martedi scorso da parte di Roland di Montfort, generale delle truppo bretoniane.
Una battaglia epica, gloriosa, divertentissima. Peccato per l'imperial caduta di stile!
Ti aspetto al ritorno, marrano calzamagliato!!"

Così scrive il vecchio Frat nei commenti al mio post. Ho pensato che il suo racconto valesse il prezzo del biglietto, così eccolo qui in versione integrale, visibile in HP e con tutta la pompa che riusciamo ad avere qui su Feast.
Bravo Frat. Mi sono commosso

Lthandius said...

PS
DdLP

The President said...

Grande PiGi. Dopo un derby così non vedevo l'ora di leggerti. Bravo!